domenica 16 gennaio 2011

Francesca Ghermandi (1964)

A oltre 25 anni dal suo esordio, è ormai uno dei nostri fiori all’occhiello nazionali. Chiaccherando in un bar milanese per Fumo di China nel 1998, entrambi concordavamo su come certi accostamenti a “un Floyd Gottfredson post-disneyano” non le rendevano in realtà giustizia, per come il suo disegno realmente “inventasse” una storia già di suo (“mi piace usare molte tecniche, sperimentare, avere enormi possibilità di raccontare”).

Ormai il suo stile è ampiamente riconosciuto e del tutto autonomo, e le ha permesso di spaziare tra fumetti, illustrazioni (indimenticabili le sue minuscole icone per sintetizzare le recensioni su il manifesto), copertine, manifesti e spot pubblicitari (compresa la campagna antiAIDS “Fallo protetto”).

Ancora “under construction” il suo sito ufficiale (ma c’è la sua e-mail), si trovano note su di lei in Lambiek e alla Fondazione Fossati, oltre a FlashFumetto, i TopiPittori, il ChiaLab e alcuni profili raccolti da un paio di lungimiranti editori.

Come molti sapranno, dal 1997 collabora alla rivista Internazionale (che ha appena regalato un Calendario con i segni zodiacali da lei spiritosamente reinterpretati: qui sopra vedete il disegno per il mese di settembre): qui potete vedere alcuni suoi disegni d’infanzia, mentre una sua collaborazione recente con Stefano Benni ha goduto di un bel booktrailer.

Per saperne di più, non mancano interviste sia brevi che lunghe, ma sempre interessanti. Imperdibile il catalogo della mostra “Quella teppa dei miei amichetti”, con tanto di particolarissima edizione “light”.

In un mondo a volte sempre più omologato, i suoi universi fantastici – così onirici e a volte così reali – sono una corroborante boccata d’aria fresca. Teniamocela ben stretta.

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