mercoledì 29 dicembre 2010

Grazia Nidasio (1931-2018)

“La più grande fumettista italiana di tutti i tempi” (come non ho affatto esagerato aprendo sei mesi fa una sua intervista su Fumo di China) è in realtà una vera cornucopia multimediale, cresciuta come redattrice al Corriere dei Piccoli, dopo aver scoperto il giovanissimo Tiziano Sclavi e prima di presiedere per tre anni l'Associazione Illustratori, insignita del prestigioso premio Andersen come miglior autore nel 1987, con una menzione speciale alla carriera nel 2001 e illustratrice nel 2006 del miglior libro di divulgazione L'universo di Margherita.

Per sua stessa ammissione, è difficile anche solo fare un elenco delle sue opere (qui accanto un suo disegno del 1962): la voce riportata da Wikipedia è quasi reticente, per una volta superata in estensione dal vero e proprio database della Fondazione Fossati e inserita (caso più unico che raro, per un’italiana) nella Comiclopedia della storica fumetteria olandese Lambiek.

La sua opera più longeva – che dimostra quanto l’età anagrafica possa essere del tutto relativa – è la meravigliosa Stefi, sopravvissuta alla scomparsa del “Corrierino”, da oltre un decennio appuntamento satirico-sapienziale del martedì sul Corriere della Sera (oltre che dal 1997 sulla celebre agenda Smemoranda), titolare di un sito web, una recente antologia e un’intelligente serie animata, oltre a una mostra multilingue itinerante dallo scorso febbraio (con fugace apparizione alla conferenza stampa di Voghera). Si ricorda anche la sua gustosa incursione in campo pubblicitario con i celebri spot che nel 1982 vedono il debutto del “Piemmebi”, il piccolo mugnaio bianco che nella realtà riceve montagne di lettere dai piccoli telespettatori e due anni dopo deborda in scatole e oggetti promozionali.

Cinque anni fa l'esperto Walter Fochesato ha tracciato un bel ritratto, e lei stessa ha vinto il suo ammirevole pudore rilasciando una breve intervista, a cui si sono aggiunte un altro paio due anni fa. Nel frattempo la sua “allieva” Laura Scarpa ha finalmente curato l’opera omnia della sorellona (della Stefi) Valentina Mela Verde presentandola in almeno due interviste filmate: ma data la lodevole trasparenza dell'autrice (in calce a ogni vignetta era indicata la sua e-mail diretta) si poteva ringraziarla personalmente per averci donato oltre mezzo di secolo di storie, immagini, amore per il pubblico e signorilità. Grazie mille, Grazia!